Questo è il posto dove lascio la parola a Diyana Nikolova, l’ illustratrice del libro per bambini “Il giardiniere dei sogni“, edito da Sassi Junior e che mi ha dato l’opportunità di scoprire come sono nate le sue splendide illustrazioni.
Il giardiniere dei sogni: il mestiere dell’illustratrice
Ciao Diyana, grazie per avermi dato l’opportunità di scoprire e far conoscere la realtà nascosta dietro alle splendide illustrazioni del libro per bambini “Il giardiniere dei sogni“
Ci puoi raccontare cosa ti ha portato a diventare un’illustratrice di libri per bambini?
Da piccolissima giocavo con libri minuscoli creati da me con tanto di illustrazioni e testi finti scarabocchiati. Li tenevo in una scatolina da orologio, me la ricordo ancora. Ho capito che volevo disegnare per professione ancora prima del liceo.
Da piccola avevo tantissimi libri per bambini ma gli ho riscoperti come oggetti d’arte verso i 18 anni. Dicevo “genio” a ogni pagina sfogliata e quindi ho indirizzato i miei studi verso l’illustrazione.
Ho studiato prima Illustrazione nell’accademia di belle arti a Sofia, e poi design della comunicazione al Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dopo mi sono imbattuta nel fantastico mondo delle grandi agenzie pubblicitarie che mi ha insegnato tanto ma soprattutto mi hanno ricordato qual era la vera cosa che volevo fare nella vita.
Credo di essere stata molto fortunata a fare questo percorso.
Puoi descrivermi una tua giornata tipo da “illustratrice”?
Quando fai un lavoro da casa (a parte che pochi credono che fare illustratrice sia un lavoro), nessuno ti crede che lo fai tutto il giorno, senza pisolini e pause nel parco. Fare l’illustratrice per me è disegnare davanti allo schermo del computer dalle 9 al mattino alle 19 di sera, quando va bene. Disegno su carta quando cerco un personaggio o ho qualche tavola irrisolvibile. Odio lavorare di notte ma capita. La cosa più bella invece, è che quando disegno sono da sola. Adoro quei momenti.
Il giardiniere dei sogni: le illustrazioni
Le tue illustrazioni per questo libro sono poetiche e delicate, a livello tecnico, quali sono gli step che ti portano a realizzare una illustrazione completa?
All’inizio faccio tantissima ricerca. Cerco di immaginarmi i colori e il mood generale. Mi immagino tutto in movimento come in un film. Mi immagino addirittura la musica di sottofondo. Mi studio il personaggio e faccio lo storyboard. Dopo è il turno delle matite e poi finalmente arriva la mia fase preferita: colorare. Un giorno sono contentissima di quello che ho fatto, il giorno dopo non mi piace più niente.
Parliamo del “giardiniere dei sogni”, da cosa ti sei lasciata ispirare?
Prima di tutto devo dire che Claudio Gobbetti è uno scrittore estremamente visivo. Anzi non è solo scrittore.
Per il giardiniere è stato un vero e proprio direttore creativo.
Quindi la prima cosa della quale mi sono ispirata, era la sua fantasia. Fare un libro è un processo complesso, per esempio La copertina iniziale era decisamente meno spettacolare ma per fortuna la casa editrice Sassi ha editor e grafici davvero ispirati che ci hanno aiutato a creare la versione attuale.
Quindi per rispondere alla tua domanda direi che la mia massima ispirazione per questo libro sono state le persone.
Come hai scelto lo stile e la tecnica con il quale dare vita alle tue illustrazioni?
Una parte essenziale del libro è il viaggio poetico delle storie scritte e quindi ho sviluppato tutto il racconto in orizzontale, un po’ come in un teatro dove il palco scorre da destra a sinistra cambiando la scenografia. Volevo dare l’idea del movimento continuo, come in un avventuroso viaggio.
Il giardiniere dei sogni una poesia di immagini e parole
Trovo che il testo sia molto suggestivo e poetico e che l’incontro con le illustrazioni dia vita a qualcosa di magico, come è nata questa magia?
La magia è l’ingrediente base di questo libro dall’inizio. Quando ho letto il testo di Claudio è stata un’alchimia fin dalle prime parole. Ho iniziato a disegnarlo il 10 gennaio e l’ho finito in soli tre mesi. Lo abbiamo subito presentato alla fiera di Bologna ed è piaciuto a diversi editori. Esattamente un anno dopo i suoi primi scarabocchi il libro ha preso il suo volo ed è atterrato in tutte le librerie.
Molte delle illustrazioni del libro mi sono entrate nel cuore, l’albero delle storie, il giardiniere, la macchina da scrivere. La biblioteca…Ma la mia illustrazione preferita è quella nella quale le storie prendono vita e si trasformano in essere viventi fatti di carta e della sostanza dei sogni…
Qual è la tua illustrazione preferita del libro, quella alla quale sei più legata?
Non saprei dirti qual è la mia preferita, ma posso confessarti quella con cui ho avuto più difficolta.
Il momento in cui il bambino prende il libro per la prima volta.
Non riuscivo a mettere su carta quel momento cruciale della storia, volevo che si capisse quella magia.
E così ho suggerito con un piccolo origami a forma di topolino l’idea che il libro che aveva destato l’interesse del bambino provenisse da quella terra magica dove tutto comincia.
Alla fine in risultato dopo diverse versioni (talmente tante che mi vergogno un po’) mi piace.
Il giardiniere dei sogni: ancora una domanda
e infine un’ultima domanda: se avessi “carta bianca” cosa ti piacerebbe illustrare?
Un uovo.
Written by
Mamma, Moglie, Graphic Designer, Amante dei libri soprattutto di quelli per bambini, Accumulatrice seriale di albi illustrati